Rodolfo e Claudio Gara robot Seguilinea al Bearzi

Robot LEGO al Bearzi 2017

Domenica 16 aprile, durante la manifestazione “Mattoncini in città”, ho tenuto un’interessante giornata di robotica, ovviamente con i LEGO.

La mattinata è iniziata con tre giovani apprendisti che hanno iniziato a costruire un semplice robot seguendo le istruzioni.

Dopo la doverosa introduzione in cui ho spiegato che un robot è formato da corpo (hardware) ed istruzioni (software) che danno movimento al corpo, ho acceso il computer ed abbiamo iniziato la seconda fase del gioco.

Ho fatto spiegare ai giovani allievi quale avrebbe dovuto essere il comportamento del robot ed abbiamo tradotto insieme le idee in istruzioni LEGO Mindstrorm.

Scopo del gioco era programmare un robot da guardia che attaccasse gli estranei: abbiamo iniziato con il farlo girare in tondo, e successivamente abbiamo aggiunto: fermarsi quando rileva un ostacolo,  accendere luci, emettere suoni e sparare una pallina.

Alla fine del corso sono venute fuori altre idee. Un partecipante ha realizzato da solo un programma per esplorare evitando gli ostacoli.

Nel pomeriggio sono arrivati i competitori del Bearzi, due squadre munite di robot seguilinea. Una volta steso a terra il campo di gara gentilmente offerto dal veronese Lollo (CLV), ho subito realizzato che i robot costruiti seguendo le istruzioni EV3 Education erano inadeguati alla competizione.

I grandi avevano robot e software del tutorial con un sensore solo, mentre i piccoli lo avevano dotato di un secondo sensore di luce con un programma sviluppato da loro.

Una tartaruga li avrebbe superati facendo pausa caffè.

Ho preso sotto l’ala protettrice i ragazzi più giovani ed ho dato fondo alla maieutica con una serie di domande (riporto le risposte dei ragazzi):

  • Che gara è questa? Seguilinea
  • Chi vince? Chi segue la linea
  • Chi segue la linea e…? E arriva primo
  • Cosa bisogna fare per arrivare primi? Bisogna andare veloci
  • Cosa si costruisce per andare veloci? Una macchina da corsa

Stabilito che le lumache erano inadeguate, si trattava almeno di dare piena potenza ai motori. Un robot ha il pilota dentro al mattoncino, e si tratta di spiegargli cosa fare.

  • Cosa può fare il pilota? Usare i motori
  • Come si usano i motori per correre? Avanti tutta
  • Cosa vede il pilota? Sensore destro e sinistro

Da questo è iniziato un brainstorming in cui sono venute fuori diverse idee che man mano abbiamo provato sul campo, scartando quelle meno adatte per risolvere il problema.

I grandi si sono incuriositi e seguivano con attenzione il nostro gioco: hanno aggiunto un secondo sensore di luce e si sono decisi a scrivere un programma per conto loro, osservando i nostri tentativi e provando altre strade.

Con mia grande soddisfazione, dopo un paio d’ore i ragazzi hanno reso i loro robot competitivi , mi sono armato di microfono ed ho annunciato la competizione.

 

Rodolfo e Claudio robot LEGO al Bearzi
fotografo Dario Minisini

 

Dopo aver chiarito che scopo è il divertimento, ho presentato la squadra dei piccoli e abbiamo lasciato parlare la pista: su due prove hanno ottenuto il miglior tempo di 1:30

Via ai grandi, con il miglior tempo di 1:45, e poi all’amico organizzatore Claudio. Per sottolineare il fair play, gli ho pure prestato il pacco batterie.

Il suo robot al secondo tentativo ha fatto un tempo di 1:14 quindi i piccoli hanno fatto davvero un gran bel lavoro.

Arriva il turno di mio figlio Sabran con un cingolato a tre sensori, in teoria inadatto per una corsa. Ha realizzato un bellissimo tempo di 1:16, non abbastanza per arrivare primo.

Infine mio figlio Larsen,  con il velocissimo campione di Udine 3D, ruotone da trattore e quattro sensori. Su questo nuovo percorso ha perso la rotta, tanto da non riuscire ad arrivare al traguardo.

Ed il mio? A casa funzionava ma in gara non è riuscito a seguire la linea.

Stavolta ha vinto Claudio,  ma per me la vera vittoria sono stati gli allievi  che hanno trovato la soluzione!

 

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