Quotidianamente le persone che vengono nel mio studio hanno dubbi sull’utilità e soprattutto sulla pericolosità delle radiografie odontoiatriche. Scopri quali radiografie sono sicure, come valutare le dosi e il ruolo delle protezioni. Una guida chiara e rassicurante.
Una mammografia comporta una dose di 0,400 mSv concentrata su un organo cosiddetto “bersaglio” (tessuto ghiandolare), ovvero un tessuto particolarmente sensibile alle radiazioni.
Mi spiego meglio: il mSv o milli-Sievert è l’unità di misura dei raggi X. Serve per indicare quanto “impatto” ha la radiazione sul corpo umano in termini di potenziale rischio biologico.
È una quantità molto piccola: una giornata di sole comporta un’esposizione alla radiazione di fondo di 0,010 mSv, un volo aereo può farci assorbire la stessa quantità ogni due ore, a causa dell’altitudine.
Quanti sono 0,400 mSv? I calcoli sono presto fatti: una mammografia corrisponde a 40 giorni, ovvero un mese di invecchiamento dei tessuti.
Questa dose efficace è un valore che esprime il potenziale rischio biologico legato all’esposizione a radiazioni ionizzanti. Non si limita a quantificare “quanta radiazione si assorbe”, ma considera anche quanto sono sensibili i vari organi irradiati: in questo caso specifico abbiamo un tessuto molto sensibile e la contemporanea irradiazione delle ovaie.
Quanto è sicura una mammografia?
Prima di sottoporsi ad una mammografia, consiglio di leggere e discutere con chi la prescrive questa lista di articoli scientifici peer-reviewed
Quanto è sicura una panoramica?
Parlando del mio campo, una radiografia cosiddetta “panoramica” (OrtoPanTomografia – OPT) di tutta la bocca comporta una dose molto bassa con fascio stretto su tessuti molto più resistenti alle radiazioni con una dose di 0,013 mSv, circa un giorno di sole.
Se invece vengono effettuate delle radiografie intraorali, ciascuna comporta una dose di 0,005 mSv, mezza giornata.
Paradossalmente, se devo effettuare tre radiografie intraorali (nelle quali vedo solo uno o due denti), meglio fare una sola panoramica in cui vedo tutta la bocca.
Queste informazioni mi aiutano ad ottimizzare le procedure, usando solo la dose strettamente necessaria (principio ALARA: “As Low As Reasonably Achievable”). Se usate correttamente, queste tecnologie sono molto sicure.
È come usare solo la giusta quantità di sale in cucina: abbastanza per dare sapore, ma mai troppo. In radiologia, si cerca la ‘dose giusta’, né più né meno.
Radiologia: benefici, dosi e protezioni
Esame | Scopo | Dose | RADIAZIONE NATURALE | FREQUENZA CONSIGLIATA | PROTEZIONI DISPONIBILI |
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Mammografia | Screening tumore al seno | ~0,4 mSv (400 μSv) | ≈ 40 giorni di esposizione naturale, volo lungo | Ogni 1–2 anni > 40 anni | Grembiule piombato, centratura ALARA |
Radiografia torace | Diagnosi polmonare, trauma | ~0,1 mSv (100 μSv) | ≈ 10 giorni di esposizione naturale, volo breve | Se richiesto dal medico | Collare tiroideo, centratura |
Panoramica dentale | Visione generale arcate dentali | ~0,010 mSv (10 μSv) | ≈ 1 giorno di esposizione naturale | Solo se indicata da dentista | Grembiule piombato, collimazione, ALARA |
Radiografia dentale | Visione 1-2 denti | ~0,005 mSv (5 μSv) | ≈ mezza giornata di esposizione naturale | Solo se indicata da dentista | Grembiule piombato, collimazione, ALARA |
Che fare se sono incinta?
E per le donne incinte? Le radiazioni non devono essere dirette verso il feto. La radiografia standard, come la mammografia, ha un fascio inclinato verso il basso, mentre la radiografia panoramica ha un fascio orizzontale che interessa una ristretta fascia della testa. Ovviamente la preferenza va a quest’ultima per quanto riguarda la sicurezza.
Quando è il caso di non rimandare una radiografia?
Ci sono situazioni in cui fare subito una radiografia è importante per la salute, perché può evitare complicazioni o permettere diagnosi precoci, specialmente in caso di dolore (acuto o persistente) e/o traumi.
Nel mio studio quando ho un nuovo paziente consiglio fortemente almeno una OrtoPanTomografia in modo sia da documentare la condizione iniziale sia da poter diagnosticare eventuali problemi che in quel momento sono asintomatici: la mia lunga esperienza conferma che il beneficio supera ampiamente il rischio.
Sono necessarie le protezioni?
Quando si eseguono radiografie, si usano dispositivi di protezione per ridurre al minimo l’esposizione a radiazioni inutili. Uno dei più noti è il grembiule piombato.
Il grembiule piombato è una copertura imbottita contenente strati di piombo o materiali equivalenti, che schermano le radiazioni, proteggendo le parti del corpo non interessate dall’esame (come la tiroide, gli organi riproduttivi, ecc.).
Un’altra protezione comune è il collare tiroideo: protegge la ghiandola tiroidea, particolarmente sensibile alle radiazioni.
Ma in ambito odontoiatrico, oltre che inutili possono essere dannose. Mi spiego meglio: nel caso dell’OrtoPanTomografia il fascio è orizzontale, a bassa potenza e l’interessamento tiroideo è minimo. Già Indossando una collana non si ottiene una buona immagine dei denti inferiori, e questo porta ad ulteriori radiografie con fascio verso il basso.
Se faccio indossare un grembiule piombato ed uso un fascio diretto verso il basso, il fascio entra attraverso il collare e può rimbalzare all’interno come uno specchio fino ad arrivare agli organi riproduttivi.
In odontoiatria, l’unico utilizzo è quello psicologico: rassicuro il paziente pauroso, ma sull’utilità secondo me ci sarebbe molto da discutere.
Lo sapevi?
Vivere un giorno in montagna espone a più radiazioni naturali di una panoramica dentale.
Un volo Roma–Parigi (circa 2 ore) comporta un’esposizione simile a una mammografia in termini di dose efficace.
La dose di una radiografia del torace equivale a circa 10 giorni di esposizione alla radiazione naturale terrestre.
Il corpo umano contiene naturalmente isotopi radioattivi, come il potassio-40, che contribuiscono alla nostra esposizione interna.
Le radiografie non lasciano “residui” di radiazione nel corpo — una volta spente le apparecchiature, l’esposizione è finita.
Le radiografie non vanno temute, ma usate con criterio. Se il medico le consiglia, è perché il beneficio è reale.