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L’amalgama dentale

INTRODUZIONE

Ormai credo che la guerra sia stata dichiarata. Anche in Italia, seppure con un certo ritardo, ma coerenti con il nostro spirito emulativo per tutte le "novità" oltre confine, è arrivata la bomba "amalgama dentale".
L’argomento e’ diventato di prioritaria importanza e persino la televisione di Stato (Rai 3 su "Format") ha sentito l’esigenza di mandare in onda in prima serata e in replica dopo una settimana all’ora di pranzo un "reportage" allarmante che ha gettato nel panico la popolazione odontoiatrica italiana. Così da un giorno all’altro i dentisti si ritrovano a sostenere l’assalto dei malcapitati pazienti, i quali pur di allontanare al più presto dalla loro bocca il materiale causa di tutti i mali ("…perfino delle allergie e della sclerosi a placche.." – Format, Rai 3), sono disposti a sottoporsi a nuove terapie odontoiatriche con la conseguente spesa. Ma si sa, nelle situazioni d’emergenza non si bada ai sacrifici da affrontare. Per giunta l’ala "ecologica oltranzista" che muove l’opinione pubblica in Italia, vorrebbe vedere i dentisti come la fonte principale dell’inquinamento dell’ambiente con le sostanze tossiche e nocive, tra le quali l’amalgama sarebbe posto in cima all’elenco.
Ritengo che non sia giusto prendere una posizione pro o contro l’amalgama basata sulla difesa di preconcetti sterili. Si tratta invece di stabilire con serietà e rigore scientifico quale sia l’effettiva capacità tossica o patogenetica dell’amalgama che sia fondata su dati reali e non su sensazioni personali. La letteratura mondiale del settore non è univoca nel ritenere l’amalgama dentale responsabile dei fenomeni d’intossicazione da mercurio. Per la verità siamo di fronte a due schieramenti ben contrapposti: mentre in Europa e soprattutto in Scandinavia (dove avviene la cremazione dei defunti e vi è una percentuale d’otturazioni pro capite molto più elevata che in Italia) si portano i contributi maggiori contro l’amalgama, negli Stati Uniti si continua a considerarlo il materiale d’elezione per le otturazioni dei settori posteriori e addirittura Si ritiene eticamente NON corretta la sostituzione dei "vecchi" amalgami con resine composite.
Questo dibattito internazionale, nel servizio della Rai sopra citato, non e’ stato riportato: forse faceva più "audience" la paura di poter essere portatori di un male oscuro celato, come i microfilm di James Bond, nei nostri denti?

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DICHIARAZIONE SULL’AMALGAMA
Approvato dall’OMS il 7 marzo 1997 e dalla FDI a Seul nel settembre 1997

PREAMBOLO La carie è una malattia orale comune e la sua prevenzione è una delle principali missioni dell’OMS. Sebbene la prevenzione della carie abbia avuto grande successo, si presentano ancora oggi casi di carie alle nostre cure. In questi casi, il tessuto malato deve essere rimosso e i denti devono essere restaurati con appropriati materiali. L’amalgama dentale, una combinazione di mercurio e di leghe basate sull’argento, è il materiale più diffusamente usato in conservativa. Mentre l’esperienza e i risultati della ricerca suggeriscono che i materiali usati in conservativa, incluso l’amalgama, sono considerati sicuri ed efficaci, alcune preoccupazioni sono state espresse sui possibili effetti del mercurio, presente nell’amalgama, sulla salute. Dopo aver valutato un gran numero di prove discordanti, l’OMS promulga le seguenti dichiarazioni consensuali sull’amalgama dentale.
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1. USO DELL’AMALGAMA DENTALE.

L’amalgama dentale è frequentemente usato come materiale per restaurare i denti cariati. È stato usato con successo per più di un secolo e la sua qualità è migliorata con il passare degli anni. Le otturazioni in amalgama sono durature e valide nel rapporto tra costi e benefici, tuttavia non sono estetiche. Sebbene molta ricerca sia stata dedicata ai materiali per la conservativa, non esiste attualmente alcun materiale di riempimento diretto che abbia così ampie indicazioni di utilizzo, facilità di uso e buone proprietà fisiche come l’amalgama e i materiali di conservativa attualmente disponibili come alternativa aumentano il costo della prestazione.

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2. SICUREZZA DELL’AMALGAMA DENTALE

Le otturazioni in amalgama dentale sono considerate sicure, ma alcuni componenti dell’amalgama e altri materiali usati in conservativa possono causare localmente effetti collaterali o reazioni allergiche. La piccola quantità di mercurio rilasciato dalle otturazioni in amalgama, specialmente durante l’inserimento e la rimozione, non sembrano causare alcun effetto dannoso alla salute. Alcuni pazienti con o senza sintomatologia, preoccupati degli effetti del mercurio sulla salute, possono richiedere che vengano rimosse le loro otturazioni in amalgama. Sebbene ci siano stati un certo numero di studi e rapporti informali, non è stato pubblicato alcuno studio controllato che dimostri gli effetti sistemici delle otturazioni in amalgama. Al momento non ci sono prove scientifiche che dimostrino la scomparsa di sintomi generali dopo la rimozione delle otturazioni in amalgama. Perciò, dopo un esame globale della bocca e un appropriato trattamento dentale, questi pazienti, se i sintomi persistono, devono essere mandati a professionisti in altre branche della medicina per la diagnosi e le cure del caso.
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3. RISCHIO PROFESSIONALE PER IL PERSONALE ODONTOIATRICO

Un potenziale rischio per la salute personale, dovuto all’esposizione al mercurio, esiste se le condizioni lavorative non sono propriamente organizzate. L’applicazione di standard igienici appropriati associati al monitoraggio della presenza dei vapori di mercurio nell’ambiente lavorativo dello studio odontoiatrico riducono in modo significativo l’esposizione al mercurio.
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4. PROBLEMI AMBIENTALI

Il mercurio usato in odontoiatria può contaminare l’ambiente attraverso l’eliminazione dei rifiuti dello studio odontoiatrico. Sono disponibili apparecchiature specifiche per la raccolta dei rifiuti metallici generati durante l’inserimento e la rimozione dell’amalgama dentale. Attualmente è disponibile un’appropriata raccolta e tecnica di riciclaggio per ridurre l’inquinamento dell’ambiente da mercurio, incluso l’inquinamento derivante dalla cremazione.
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5. OPINIONE PUBBLICA E I MASS MEDIA

Oggigiorno esiste in tutto il mondo un notevole scambio d’informazioni sull’amalgama dentale. Per motivi ambientali alcuni paesi hanno limitato tutti gli usi del mercurio, compreso l’amalgama dentale. A causa della pubblicità dei mass media, tuttavia, la situazione di quei paesi che hanno intrapreso azioni restrittive è stata spesso male interpretata; ciò ha originato numerose domande sulla sicurezza dell’amalgama dentale e una crescente richiesta affinché fossero rimosse le otturazioni in amalgama. L’esperienza attuale e i risultati della ricerca suggeriscono che i materiali usati in conservativa al giorno d’oggi, incluso l’amalgama, sono da considerarsi sicuri ed efficaci. Tuttavia vi possono essere occasionali reazioni biologiche ai materiali: esse devono essere trattate caso per caso. L’OMS riconosce l’importanza di un continuo monitoraggio della sicurezza ed efficacia di tutti i materiali usati per la conservativa.

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Ponte tipo Brooklin

E’ una splendida invenzione che permette di aggiungere dei nuovi denti. nel caso che:

– Non si possono (o non si vogliono) mettere degli impianti

– Rimangono ancora dei denti

Il ponte di Brooklin si compone di tre parti:

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  1. Snodo (collegato alle capsule di ancoraggio)
  2. Zona sciacquabile (non tocca la gengiva)
  3. Placchetta di appoggio (appoggiata alla gengiva)

Lo snodo è composto da tre parti:

  1. maschio (blu), saldato alle capsule
  2. femmina (rossa), saldata alla parte mobile
  3. vite di collegamento (gialla)
odonto/BROOK03.jpg  odonto/BROOK04.jpg

NOTA: Questi snodi vengono fabbricati da una ditta di Bologna: Aisi Via dell’ Indipendenza, 56 40121 Bologna (BO) tel. 051.4210755 (no, non mi danno una lira per la pubblicità ma mi risparmio di rispondere alle 3-4 email alla settimana che mi chiedono questa informazione…)
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Ecco il ponte risultante: le corone vengono fissate ai denti mentre la parte mobile rimane appoggiata alla gengiva da un lato ed avvitata allo snodo dall’altro.

Notare la possibilità di movimento per seguire la gengiva durante la masticazione.

Questo è il risultato finale: successivamente la vite viene nascosta da un’otturazione, ed il ponte in bocca rimane fisso come i propri denti, mentre può essere smontato in studio come una protesi mobile per la pulizia periodica e la manutenzione. Ponti di questo genere con una buona manutenzione (controlli regolari) non danno problemi in media per 15 – 20 anni, ma la durata è sicuramente superiore.

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I danni creati da un dente perso

Tutti sanno che un dente perso non rispunta più.
Ben pochi però sono coscienti dei danni che crea alla bocca la mancanza anche di un solo dente permanente.

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Questa è la bocca ideale che tutti noi vorremmo avere

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Per capire meglio cosa succede, diamo un’occhiata alle radici dei denti

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Ecco cosa succede quando un dente si ammala…

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… e poi cade!


Tutti i denti si spostano per chiudere il buco…


… ma le gengive restano al loro posto:
 cinque denti possono cadere perchè ne manca uno solo!

Morale: se il vostro dentista vi propone un costoso ponte lo fa perchè ci tiene al futuro della vostra bocca.

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La prevenzione

I cinque pilastri della prevenzione:
  1. Igiene alimentare, ovvero pasti regolari con limitazione degli zuccheri fuori pasto: siccome i germi che procurano le carie sono molto piccoli, hanno bisogno di pochissimo zucchero: per cui un caffè o una caramella equivale, dal punto di vista della cariogenicità, ad un intero tiramisù.
  2. Igiene orale, ovvero pulire bene i denti dopo ogni pasto e fare una pulizia a fondo la sera: è più importante il tempo impiegato per lo spazzolamento e la tecnica impiegata che la qualità o il tipo del dentifricio.
  3. Rafforzamento dei tessuti: a casa, massaggi gengivali (si usa lo spazzolino con un movimento a senso unico dalla gengiva verso il dente) e fluoro, dal dentista con ionoforesi di fluoro e sigillature
  4. Regolarizzazione delle arcate: significa non solo "raddrizzare i denti", ma renderli lisci e regolari, per cui bisogna lucidare periodicamente le otturazioni e sostituire i ponti e le capsule rovinate: più una superficie è liscia, più è semplice da pulire e più è difficile che si ammali.
  5. Controlli periodici: le carie ci mettono circa sei mesi per formarsi, di meno nei denti decidui e di più nelle persone anziane, per cui una media di due controlli all’anno può servire ad individuare le carie "sul nascere", quindi le cure necessarie sono più semplici e meno costose.

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